Acqua pubblica:
consigli comunali siciliani tornano ad approvare ddl popolare. Menfi delibera
ieri sera
È un fatto positivo che anche il rinnovato consiglio
comunale di Menfi abbia approvato un ordine del giorno volto a sollecitare
l’approvazione, da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, del testo di legge
di Iniziativa Popolare e Consiliare di cui sono primo firmatario (ddl n. 158) e
che il deputato Panepinto ha fatto proprio all’ARS (ddl 125).
Tale iniziativa politica s’inquadra a meno di un mese
di distanza dalla la presentazione da parte dell’assessore del Governo Crocetta, Nicolò Marino, di un disegno di legge che
azzera sei anni di mobilitazioni a favore della gestione pubblica e delle
risorse idriche: il testo presentato dal Governo regionale, infatti, aggira
l’indicazione politica dei referendum del 2011 e, cosa ancor più grave, ignora
la portata democratica della grande e continuativa mobilitazione popolare e
degli enti locali che ha portato alla stesura del testo di legge di iniziativa
Popolare e dei Consigli Comunali presentato già nel 2010, accompagnato dalla
deliberazione di 135 Consigli Comunali e del Consiglio Provinciale di Messina,
e da 35.000 firme dei cittadini, con il quale si disegnava una riforma
complessiva ed organica del ciclo delle acque attraverso l’istituzione
dell’autorità di bacino, nel rispetto della normativa comunitaria.
In sintesi il disegno di legge Crocetta non prevede la
ripubblicizzazione, ma mantiene le tre forme di gestione già previste dalla
legge Galli (misto, privato,
pubblico) ed il sovrambito privatizzato al 75% ed in mano alla
multinazionale francese Veolia. Non tiene conto dell’art. 14 dello Statuto
della Regione che ha rango costituzionale e che assegna “competenza esclusiva
in materia di Acque Pubbliche”.
Non sono previsti gli strumenti di partecipazione e controllo sugli atti
fondamentali di pianificazione, programmazione e gestione, che assicurerebbero
un governo democratico del settore nel rispetto della Convenzione ‘Aarhus’ in
materia di accesso, partecipazione, informazione e in materia di giustizia
ambientale.
I continui disservizi e le bollette pazze nelle città di Sciacca, Montevago
e Sambuca che quotidianamente ci vengono raccontati dalla stampa; la denuncia
alla Procura della Repubblica del Sindaco del capoluogo agrigentino, Marco
Zambuto, contro Girgenti Acque; nonchè l’ennesima dimissione di un
amministratore della stessa società con conseguente denuncia alla Procura di
tutte le malefatte che si sono susseguite all’interno della compagine societaria,
non possono che rafforzare la tesi di un ritorno ad una gestione interamente
pubblica ed esclusiva in mano ad i singoli comuni così come avviene a Menfi e
negli altri comuni che non hanno ancora consegnato le reti al gestore privato.
Dott. BOTTA Michele
firmatario del disegno di legge n. 158
firmatario del disegno di legge n. 158
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