I comuni siciliani potranno gestire “in forma diretta e pubblica” il servizio idrico integrato.
I comuni potranno, altresì, associarsi in sub-ambiti per gestire il servizio idrico sempre “in forma diretta e pubblica”.
I comuni potranno, altresì, associarsi in sub-ambiti per gestire il servizio idrico sempre “in forma diretta e pubblica”.
È questo il senso dell’emendamento “2R6” proposto dall’ex sindaco di Menfi, Michele Botta (1’ firmatario della legge d’iniziativa popolare), fatto proprio dall’on. Panepinto che oggi in Commissione Territorio e Ambiente all’ARS è stato votato da una maggioranza trasversale, con la sola astensione di due deputati M5S.
“Dopo la riscrittura della legge sull’acqua in Sicilia operata dal Governo – spiega Botta – abbiamo dovuto lavorare tramite gli emendamenti per salvaguardare quanto era previsto nel DDL popolare voluto dai siciliani.
I vari Governi succedutisi avevano stravolto il testo di legge, ma l’approvazione di questo emendamento rappresenta un punto fermo nella questione dell’acqua pubblica: i comuni avranno sicuramente la facoltà di scegliere come gestire il servizio idrico nel proprio territorio”.
“Dopo anni di sedute in commissione all’ARS – conclude Botta – avevamo perso le speranze per una buona legge in tema di acqua pubblica che corrispondesse alle reali esigenze e volontà espresse dal popolo siciliano. Oggi, con l’approvazione di questo emendamento, i siciliani potranno ottenere quello hanno chiesto a gran voce con i referendum del 2011”
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