lunedì 27 giugno 2011

Grande Successo per la 16ª Edizione di Inycon

E’ calato, ieri sera, il sipario sulla sedicesima edizione di Inycon. Ospiti della serata conclusiva, i Tinturia di Lello Analfino, che hanno intrattenuto il pubblico in piazza Vittorio Emanuele.


“Abbiamo provato a rilanciare questa festa perché possa uscire dai confini della provincia – ha dichiarato il sindaco di Menfi, Michele Botta – E la strada tracciata è quella giusta.”
Sulle note dei Tinturia e con i classici fuochi d’artificio a tempo di musica, si è conclusa ieri sera sulla piazza Vittorio Emanuele, la sedicesima edizione di Inycon. Organizzata, come sempre, dal comune di Menfi e dalla cantina Settesoli, la festa quest’anno prevedeva numerose novità.
“Alla vigilia c’era qualche timore, adesso però c’è grandissima soddisfazione - è il bilancio finale del sindaco Michele Botta – E’ una scommessa vinta”. “Un’edizione che traccia la strada per il futuro”, dice Botta. “Bisogna puntare a coinvolgere e valorizzare Menfi insieme al suo hinterland. L’obiettivo – continua Botta – è promuovere Inycon fuori dai confini della provincia e della Sicilia”.

giovedì 23 giugno 2011

Menfi, considerata meta trendy per il turismo enogastronomico dall'Associazione nazionale città del vino, ha avuto negli ultimi anni un incremento delle presenze turistiche del 157%. È il dato che emerge dal Rapporto Annuale sul turismo italiano (a cura di CISET - IRPET) e che verrà presentato a margine della conferenza regionale su Turismo, Sport e Spettacolo che si conclude oggi a Mondello.
''Sul nostro mare sventolano tanti riconoscimenti - dice il Sindaco di Menfi Botta - attributi da Legambiente e dalla Fee che premiano non soltanto il nostro mare cristallino, ma anche i servizi offerti in spiaggia, l'accessibilità ai diversamente abili e l'attenzione all'ambiente che ispira tutte le scelte dell'amministrazione attirando un turismo che è in continua crescita e che, dal negli ultimi anni, ha visto aumentare le presenze a Menfi da 8mila a circa 88mila''.
La tendenza dei turisti sia italiani che stranieri a focalizzare il proprio interesse esclusivamente sul prodotto mare risulta accentuata. Menfi sfrutta le potenzialità di un territorio che ha la capacità di proporsi in Italia e all'estero con tutta la gamma di prodotti possibili: dal mare all'arte, dall'agriturismo all'enogastronomia, dalle terme allo sport e che, a partire da venerdì, troverà la sua massima espressione con Inycon, la rassegna sul vino, il mare e la comunità menfitana.
Menfi - spiega l'assessore al turismo, Napoli - potrà raggiungere un trend molto positivo con una crescita costante, sia per gli arrivi con una variazione percentuale del più 30,16% il quale equivale a 4.865 arrivi in più per il 2015 rispetto al 2010, e per quanto riguarda le presenze con una variazione percentuale del più 43,42% il quale equivale a 29.021 presenze in più per il 2015 rispetto al 2010. La permanenza media presenterà lo stesso andamento di quella di altri comuni della provincia di Agrigento con una crescita del 10% circa per il 2015 rispetto il 2010.

venerdì 17 giugno 2011

Acqua pubblica, la proposta del Sindaco di Menfi: “lasciare la gestione ai Comuni”


“Non solo la rescissione del contratto con la Girgenti Acque. E’ necessario che la gestione delle reti e degli impianti l’erogazione del servizio idrico sia lasciata ai Comuni”. 
E’ la richiesta avanzata dal sindaco di Menfi Michele Botta al Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e al Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi.  Non era ancora stato ufficializzato il risultato del referendum sulla ripubblicizzazione dell’acqua, che il sindaco di Menfi, Michele Botta, aveva annunciato l’immediata richiesta al presidente D’Orsi di rescissione dal contratto con la Girgenti Acque. A poche ore di distanza da quella presa di posizione, il primo cittadino di Menfi, con una lettera rivolta al Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e al Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, è andato anche oltre, alzando il tiro delle proprie richieste.

Botta ha puntato dritto al cuore della questione, la gestione del servizio idrico integrato, chiedendo che possa essere mantenuto dagli stessi Comuni. Gestione che naturalmente non può prescindere dalla risoluzione dei contratti con le società private che attualmente gestiscono il servizio. E ai presidenti di Regione e Provincia, il sindaco di Menfi chiede proprio di mettere in moto tutte le procedure necessarie per la rescissione in questione, con la contestuale restituzione delle reti e degli impianti ai Comuni.
Le richieste del sindaco Botta, infine, si concentrano su quei comuni, come Menfi, Burgio e Bivona, che non hanno mai consegnato le proprie reti ai gestori privati. 
“Bisogna sospendere tutte le procedure già avviate per la sostituzione degli organi per il passaggio della gestione al privato”, dice Botta. 
Un operazione che, secondo il sindaco, si porrebbe in netta contrapposizione con il risultato referendario.
Queste dunque le richieste del sindaco Michele Botta. E’ chiaro che, a pochi giorni di distanza dal referendum, ci sia ancora da capire come dare seguito ai risultati della volontà popolare. Non resta che attendere, si spera non troppo a lungo, per conoscere come intendono muoversi Regione e Provincia.

Il TG3 ancora Menfi per la vittoria dei referendum



A Menfi, un piccolo centro dell'agrigentino che ha fatto della battaglia per l'acqua pubblica la sua bandiera, il 72,6% dei cittadini si è recato alle urne e il 99% ha detto sì al referendum. A Menfi il Tg3 c'era stato prima del voto e ci sono tornati oggi gli inviati Valeria Collevecchio e Stefano Cangemi
Video Rai.TV - TG3 - Menfi: 76% al voto, 99% sì

martedì 14 giugno 2011

72,6% a Menfi è festa!

Campane a festa a Menfi per una “festa di popolo”. In piazza Vittorio Emanuele si sono riunite decine e decine di cittadini e con loro i parroci, i giovani del movimento “ammoddu semu – SI vota SI“, il comitato acqua pubblica e il Sindaco, Michele Botta.
La decisione di scendere in piazza è venuta spontaneamente già verso le 13 di oggi quando tra i seggi elettorali si percepiva il superamento del quorum, anche a livello nazionale. E poi, con un tam tam di sms, telefonate e anche su facebook si è organizzata la festa che esprime felicità  per un traguardo raggiunto dopo una battaglia che ha coinvolto tutta la città per 2 lunghi anni, ma che affonda le sue radici nella prima raccolta di firme nel lontano 2002 ad opera di alcuni consiglieri comunali, con a capo il vice-presidente Vito Clemente.
Tra abbraci, saluti e sorrisi festanti il Sindaco annuncia che Menfi è tra i primi comuni in Italia per percentuale di votanti al referendum con una percentuale da record: il 72,6%
“È la vittoria dei cittadini, della democrazia, della difesa del territorio e della legalità.
Domani – prosegue il Sindaco Botta – chiederò al Presidente della Provincia D’Orsi di attivare tutte procedure necessarie per la revoca dell’affidamento del servizio idrico integrato alla Girgenti Acque
Interviene anche la signora Marchese, pasionaria del comitato acqua pubblica di Menfi: è stata dura, ma c’è l’abbiamo fatta, abbiamo vinto ! – dice con gioia.
Quando questa battaglia è cominciata eravamo in pochissimi.
Oggi siamo in 25.935.372 di italiani e, possiamo dire, Menfi ha dato un notevole contributo alla causa! E’ stata la vittoria di tutti, senza bandiere, nè partiti o schieramenti politici!
Ha vinto la Democrazia, quella vera. Ha vinto la forza di volontà contro l’arroganza. Abbiamo dimostrato che insieme, se c’è l’amore per la propria terra, è possibile cambiare le cose.
Per la cronaca, dunque, Menfi chiude sopra la media nazionale. Gli elettori menfitani che  si sono recati alle urne per esprimersi sui 4 quesiti referendari sono stati il 72,57% degli aventi diritto, per i due quesiti sull’acqua. Il 72,32% per il nucleare e il 72,31 per il legittimo impedimento.
Grazie di quorum a tutti!


(menficambia.net)

sabato 11 giugno 2011

Repubblica, acqua & referendum: "Fenomeno Menfi"

Sindaci, giovani e associazioni cattoliche
chi c'è nella rete bipartizan dei comitati

Quasi tutti vengono dai partiti, ma in questa campagna referendaria si sono mossi da soli, perchè "questa è una battaglia di tutti i cittadini, senza bandiere". I volontari dei comitati per il SI sono scesi in piazza per dare il loro contributo: universitari, attivisti, giovani dei partiti. Gente che la politica la conosce bene, ma che per una volta ha messo da parte i simboli. Tranne quelli per i 4 SI. Il loro impegno è fatto di volantinaggi e porta a porta. Comizi e banchetti informativi. E soprattutto di tanto volontariato.

Ce l'abbiamo messa tutta perchè è la battaglia più importante in cui la gente può decidere davvero il proprio futuro - spiega Mariangela Di Gangi, del Comitato 2 Si per l'acqua bene comune.
Lei, che lavora con Rita Borsellino in questa battaglia, si è spesa con tanti altri della galassia del centrosinistra e non solo.
E' vero, ci sono tante sigle - ammettono i referendari - ma siamo riusciti a ricondurli ad un imopegno comune, aldilà delle appartenenze politiche.
 E non parlano solo delle infinite lotte per la primogenitura all'interno del centrosinistra:
Gangi, Geraci Siculo, Polizzi generosa: sono tutti comuni guidati da sindaci di centrodestra che si sono uniti a noi in questa battaglia - racconta Mariangela Di Gangi, anima del Comitato.
 E in effetti, nel coordinamento degli enti locali sull'acqua, l'appartenenza politica, non sembra contare poi tanto. Un caso per tutti: Michele Botta, Sindaco di Menfi, a lungo esponente di Forza Italia, ora vicino a Forza del Sud, si è pure rifiutato di consegnare la sua rete idrica al gestore privato dell'agrigentino Girgenti Acque:
è una battaglia per un diritto inalienabile, senza colorazione politica. Anche se non ho fatto altro che dare voce alla volontà di una intera cittadinanza.
I referendari parlano addirittura di "Fenomeno Menfi" per descrivere una mobilitazione che ha superato le migliori aspettative.

All'inizio  - ricorda Botta - i comuni della Provincia che si sono rifiutati di consegnare le reti erano 21 su 43, ora sono quasi tutti.
 Insomma, è la battaglia dei cittadini. E dei Sindaci.

(tratto da la repubblica del 11.06.11)

venerdì 10 giugno 2011

Referendum, tutto pronto a Menfi per "muSIca per il SI"

Venerdi 10 Giugno alle ore 21.00 a Menfi presso il cortile di Palazzo Pignatelli, in Piazza Vittorio Emanuele, muSIca per il Si, un evento musicale volto a sensibilizzare la cittadinanza in vista del Referendum del 12 e 13 giugno sul tema acqua pubblica.
Una serata dove la buona musica live si congiungerà con un elemento essenziale della nostra vita: l’acqua. Bene comune che rischia di essere oggetto di un grande business: la privatizzazione!
Intento della serata è quello di far comprendere la rilevanza della problematica e l’importanza di andare a votare.
Un concerto pensato e ideato senza simboli di partito, senza personalismi, dove il senso civico è il principio guida!
Organizzatori, oltre al Comitato acqua bene comune valle del Belice, l’amministrazione comunale di Menfi e i parroci delle parrocchie menfitane, sono i normali cittadini.
muSIca per il Si verrà presentata da un vero professionista, Piero Mangiaracina, che in questo evento ha svolto anche l’importante ruolo di direttore artistico.
I gruppi che hanno dato la disponibilità a partecipare sono i “Maprile” , il “Cotton Club”, Linda Napoli, che hanno confermato la loro presenza oggi pomeriggio, e che saranno sul palco assieme ai Sicily Ska, gli Almanzil, il Gruppo di Facebook e il Dj Hermano Loco, visto che la seconda parte di muSIca per il SI trasformerà il cortile di Palazzo Pignatelli in una discoteca sotto le stelle.
muSIca ma non solo, infatti sono previsti interventi dei giovani promotori, del comitato acqua pubblica valle del Belice, dei parroci e dei sindaci della valle del Belice. Un evento che vuole informare e adotta ogni mezzo di comunicazione, infatti vi sarà una diretta radiofonica e streaming web grazie a RFN su www.radiofutura.it .
Quindi venerdi si prospetta una serata volta al divertimento e all’informazione sui referendum, una manifestazione che ci vede tutti dalla stessa parte: TUTTI PER DIFENDERE L’ACQUA PUBBLICA!!!

venerdì 3 giugno 2011

Menfi su Repubblica

Partiti divisi e schieramenti più vicini
sull'acqua il referendum che spariglia

Dalle valli del Lombardo-Veneto alla Sicilia, in prima fila nel sostegno ai quesiti contro la privatizzazione anche molti sindaci di Lega e centrodestra, mentre il Pd che ora fa campagna per il "sì" è stato a lungo su posizioni liberiste

di VALERIO GUALERZI
ROMA - Cosa hanno in comune il sindaco siciliano di Menfi e quello leghista di Bardolino? I vescovi e i centri sociali? Hanno in comune un bene, anzi un bene comune: l'acqua. E per difenderlo dalla speculazione e dalla logica del profitto hanno deciso di schierarsi a favore dei referendum contro la privatizzazione delle reti idriche del 12 e 13 giugno. Se è vero che raggiungere il quorum sarà molto difficile, una delle chiavi per un eventuale successo è proprio la trasversalità del sostegno al "sì" ai quesiti che riguardano la gestione degli acquedotti. Non solo quella tutto sommato poco sorprendente tra l'area anticapitalista dei no global e il richiamo della Cei 1 al francescano "molto utile et humile et pretiosa et casta sor Aqua", ma anche quella che passa dentro partiti e coalizioni.

La campagna per il voto su legittimo impedimento e nucleare si è caratterizzata da subito come uno scontro politico tra opposizione e governo, ma sul tema dell'acqua le cose stanno diversamente. Da sempre si tratta di una questione che divide gli schieramenti al loro interno e anche l'apparente compattezza ostentata attualmente dal Partito democratico non deve trarre in inganno. I referendari ricordano ancora l'estremismo filo privatizzazione di Linda Lanzillotta, ex ministro per le Autonomie locali nel governo Prodi ora nell'Api di Francesco Rutelli, ma tentazioni "liberiste"
non sono mancate in passato neppure all'attuale segretario Pierluigi Bersani.  Posizioni che nel partito hanno convissuto a lungo con quelle della componente ecologista e più "movimentista". "Ma tutto sommato nel Pd quando era al governo la posizione favorevole alla logica del mercato era maggioritaria", rievoca Stefano Ciafani di Legambiente.

Malgrado la passate ambiguità del centrosinistra, le due norme sulle quali i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi il 12 e 13 giugno portano comunque la firma del governo Berlusconi. Provvedimenti varati nonostante i mal di pancia della Lega, per la quale il passaggio della gestione dal pubblico ai privati rappresenta sia un problema ideologico che di potere. Da un lato per il partito del federalismo è difficile giustificare l'arrivo nelle "sue" valli di imprese "forestiere" interessate a fare i soldi con le sorgenti "padane". Dall'altro anche le municipalizzate più grandi e solide come quelle di Milano e Brescia hanno da temere dall'apertura di gare per la gestione della rete idrica che le vedrebbero in concorrenza con multinazionali in grado di far pesare le loro risorse finanziarie e di impossessarsi non solo del servizio, ma anche di un eccezionale strumento di potere.

Una contraddizione che a suo tempo il Carroccio ha cercato di risolvere inserendo nella contestata "legge sviluppo" del 2008 un emendamento su misura che permette deroghe nella privatizzazione dell'acqua "per situazioni che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato". Una frase che potrebbe essere tranquillamente tradotta così: "Avanti con la privatizzazione, però in Val Brembana e nelle altre valli facciamo come ci pare".

Ma evidentemente la rassicurazione non è stata sufficiente perché in questi mesi, molto prima che lo stesso Umberto Bossi ammettesse che i quesiti sono "attraenti" 2, il numero di amministrazioni comunali del Lombardo-Veneto che si sono schierate per "la tutela dell'acqua bene comune" si è andato moltiplicando, fino al clamoroso manifesto del sindaco di Belluno Antonio Prade con i "dieci buoni motivi per votare sì al referendum". Naturalmente c'è anche chi ha preferito non esporsi e non ha preso posizione, ma Walter Bonan, del comitato veneto "per l'acqua bene comune", la situazione la fotografa così: "Ho fatto decine e decine di iniziative in comuni e piccoli centri. Magari a volte di gente ce n'era poca perché l'informazione soprattutto all'inizio scarseggiava, ma non è mai successo che qualcuno si alzasse per difendere la privatizzazione".

Ancora più in là nella battaglia per l'acqua pubblica si sono spinti gli amministratori siciliani, regione dove la sinistra non brilla certo per numero di municipi controllati. Sull'Isola, che grazie allo statuto autonomo e all'intraprendenza dell'ex presidente Totò Cuffaro ha sperimentato la privatizzazione degli acquedotti con qualche anno d'anticipo, si è coalizzato un vastissimo movimento d'opposizione al quale hanno aderito oltre 140 giunte locali.
"C'è stata una mobilitazione straordinaria da parte di amministratori di tutti i colori politici a sostegno della legge regionale d'iniziativa popolare che sancisce il divieto di mercificazione delle risorse idriche, anche perché qui è un impegno che si intreccia con quello per la legalità", ricorda Antonella Leto del Forum siciliano dei movimenti per l'acqua.

Un impegno davvero straordinario perché a differenza che al Settentrione, dove tutt'al più si può finire espulsi dal partito, in Sicilia ci si spinge fino a rischiare la vita. Come sta accadendo a Michele Botta, sindaco di centrodestra di Menfi, nell'agrigentino. In prima fila a sostegno della campagna "per l'acqua bene comune", Botta, come altri suoi colleghi, è stato più volte oggetto di minacce mafiose, compreso l'invio di una busta con un proiettile.

mercoledì 1 giugno 2011

Al TG3: "l'acqua di Menfi non è un business"



Ieri sera ancora una volta Menfi è saltata alla ribalta nazionale per la battaglia in favore dell'acqua pubblica.
Il tg3 ha mandato in onda un servizio (Chiare, fresche e dolci acque) realizzato nei pressi della Chiesa della BMV del Soccorso in cui, tra gli altri, padre arciprete lo ha detto chiaramente: lo ha detto con parole sue: "l'acqua non è un bisiness", magari la pronuncia non è quella giusta ma quello che dice è chiaro proprio come l'acqua che vuole difendere.

Il comune di Menfi non ne vuole sapere di dare la sua acqua ai privati.
inutile dirvi probabilmente che il 12 e 13 giugno avete anche voi la possibilità di dire sì ai due referendum per l'acqua, per dire no alla sua privatizzazione, perchè l'acqua è un bene comune.

Clicca qui per vedere il video http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-413f9fa6-4618-4461-ac17-5b6a752eb269-tg3.html#p=0