venerdì 21 gennaio 2011

Nuove minacce. "Io vado avanti, continuo a lavorare e non mi faccio intimidire"

Dal Giornale di Sicilia di oggi, pag. 27 - articolo di Giuseppe Pantano


«Ti faremo due buchi in testa, non andare dai carabinieri». 
Frasi di questo tipo sono contenute nella seconda lettera di minacce in due mesi recapitata al sindaco di Menfi Michele Botta. L'amministratore l'ha trovata nella cassetta della posta della sua abitazione, nel centro storico. Nello stesso stabile si trova l'ambulatorio medico di Botta. Il sindaco riferisce che sulla busta non c'è il timbro dell'ufficio postale dal quale è partita. 


«Non posso dire dire di essere sereno perché queste azioni minano la serenità di tutti - afferma il sindaco - ed in particolare di chi svolge la funzione di amministratore che andrebbe espletata in maniera più serena. Non è possibile, però, che un'Istituzione possa sottostare a intimidazioni di questo tipo e soggiacerne alle condizioni.
Io, pertanto, continuo  la mia azione amministrativa e chiedo soltanto che ci sia una vicinanza da tutte le forze politiche, anche quelle con le quali non ci sono rapporti idilliaci, affinché facciano la loro parte, facendo trasparire che quest'amministrazione lavora e cammina nella legalità, nella trasparenza».
Sul clima politico che c'è a Menfi il sindaco ammette «Anch'io ho le mie colpe perché ho preso decisioni che non saranno piaciute a tutti, ma non credo che questo possa avere determinato questi scritti. Io, partendo dall'acqua, dalle biomasse, dall'eolico, all'alta tensione che arrivava dalla Tunisia ho detto no a tante di queste attività che avrebbero distrutto il nostro ambiente, la nostra città. Ho detto: può darsi che siano questi gli interessi che muovono chi scrive? Sono miei dubbi questi, ma non ho alcuna certezza».


Le indagini sul secondo atto intimidatorio a Botta si muovono a tutto campo. Non si esclude alcuna ipotesi. Altri amministratori, imprenditori, dirigenti d'azienda sono stati presi di mira negli ultimi anni nei comuni del versante occidentale della provincia dove non sono mancate le intimidazioni anche ai danni delle imprese.
Botta andrà avanti nella sua azione e anche ieri mattina era al lavoro. Ha raggiunto Palermo per alcuni impegni precedentemente assunti e poi è tornato a Menfi, a Palazzo di città e in ambulatorio a svolgere la professione di Medico che non ha mai abbandonato, anche nel periodo più intenso della campagna elettorale.

E' in questo stabile nel quale continuano ad arrivargli messaggi intimidatori,ma lui vuole andare avanti ed al suo fianco si sono subito schierati, con un messaggio di solidarietà, i quattro assessori che ha nominato: Nino di Carlo, Margherita Ocello, Ignazio Napoli ed Enzo Nastasi. «L'allarmante azione contro il sindaco - affermano i quattro assessori - colpisce anche la società che lavora e produce per la crescita ed il benessere della comunità»

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